Tutto ha avuto inizio con una scarpa rossa appesa a un microfono. E’ la fine del video “E’ andata così”, la canzone che Ligabue ha scritto per Loredana Bertè e che ha anticipato come singolo l’album “Amici non ne ho… ma amiche sì”. La scarpa rossa è il simbolo della lotta alla violenza contro le donne. E’ da quella scarpa rossa che Fiorella Mannoia, produttrice del disco e direttrice artistica di “Amiche in Arena” e Loredana Bertè sono partite, pensando di trasformare quella che doveva essere la festa per i 40 anni di carriera della Bertè in occasione di fare qualcosa di concreto per le donne. E’ nata così l’idea di una serata di solidarietà per sensibilizzare il pubblico sul tema della violenza contro le donne e per raccogliere fondi per sostenere i centri antiviolenza, non istituzionali e gestiti da associazioni di donne.
Zucchero Fornaciari, in questi giorni in Arena, ha ceduto un giorno all’evento, prestando il palco. Tute le artiste che hanno preso parte al disco di Loredana hanno aderito all’iniziativa: Fiorella Mannoia, Paola Turci, Emma, Noemi, Alessandra Amoroso, Nina Zilli, Elisa, Antonella Lo Coco, Aida Cooper, Patty Pravo, Bianca Atzei, a cui si sono aggiunte Gianna Nannini, Elodie ed Irene Fornaciari.
Il concerto ha fatto sold out in prevendita, con 12.000 biglietti venduti. Oggi Fiorella Mannoia ha consegnato a nome di tutte le sue colleghe un assegno di 150.000 euro, ricavato dell’evento a D.i.Re, Donne in rete contro la violenza, che gestisce 77 centri antiviolenza e case delle donne in Italia, in gran parte sostenuti da volontari.
Questo è solo il primo passo, è prevista infatti a novembre l’uscita di un cd e un dvd della serata, il cui ricavato sarà interamente devoluto ai centri antiviolenza.
“Non avete pensato di invitare qualche collega uomo al concerto?” Fiorella risponde : “Io mi aspetto che ci pensino da soli, che organizzino anche loro un concerto contro la violenza sulle donne.”
Alle 21 l’Arena è al completo, in ogni settore. Il pubblico delle gradinate inizia una ola di benvenuto. Sul palco salgono le padrone di casa della serata: Loredana e Fiorella, e iniziano con “Il mare d’inverno”, che emoziona la platea e lascia poi spazio ad “America”, duetto con la Nannini.
Una serata in cui le donne decidono di unirsi per fare qualcosa in cui credono è anche questo: cantare generosamente non solo le proprie canzoni, sperimentare duetti, lasciare posto alle altre. Così fa Loredana, ritirandosi ogni tanto dietro le quinte mentre Fiorella ed Irene Grandi cantano Sally, Gianna Nannini, la Grandi ed Emma si esibiscono ne “I maschi”, Fiorella ed Alessandra Amoroso cantano “In viaggio”, commuovendosi entrambe, Patty Pravo e Nina Zilli duettano ne “La bambola”.
Foto di Luca Brunetti
“La mia discografia è la Treccani”, dice Loredana, ed è vero: è un repertorio di pezzi che hanno fatto la storia della musica italiana, che tutti i 12.000 presenti sanno a memoria senza rendersene conto. Esplodendo quando Loredana intona “Sei bellissima”, con Alessandra Amoroso, o “Dedicato” con Noemi, ballando su “E la luna bussò” con Noemi ed Elisa.
E naturalmente, ricordando Mimì, la diciassettesima artista sul palco, invisibile ma presente, evocata da Loredana in una struggente “Luna”, una canzone per me sacra, dice la cantante, perchè l’ho scritta dopo tre anni che guardavo il soffitto. “Chi è Mimì?” chiede una ragazzina seduta vicino a me. “Un pezzo di storia, la sorella di Loredana”, vorrei risponderle.
Mimì presente anche in “Stiamo come stiamo”, eseguita con Elodie dopo 25 anni – la cantavo con Mimì, dice Loredana, poi non l’ho più cantata – ricordata in “Almeno tu nell’universo”, con Elisa ed Emma, e in “Padre davvero”, canzone contro la violenza sulle donne per cui Mimì era stata denunciata dallo stesso padre. “E adesso gliela canto io”, dice Loredana.
Foto di Sabry Zanza
Non manca, tra tanta musica, una testimonianza di una donna che è stata pesantemente colpita da chi diceva di amarla, Valentina Pitzalis, cui l’ex marito ha dato fuoco, provocandole tremende ustioni e la perdita di una parte del braccio sinistro. Valentina porta fieramente le sue cicatrici. “Se a qualcuno dà fastidio il mio aspetto,” dice, “che si giri dall’altra parte, io non mi chiudo in casa. Non sono le vittime a doversi vergognare”.
Il concerto si chiude con due pezzi cantati in coro da tutte le artiste, “Amici non ne ho” e “Quello che le donne non dicono”. Ma in realtà no: il concerto lo chiude il pubblico quando Loredana dice di poter finalmente festeggiare bene il suo compleanno, oggi, 20 settembre, e il pubblico intona “Tanti auguri a te”.
Il 20 settembre è anche il compleanno di Mimì.
foto di Donatello Iacobone